Tra angoli di paradiso e rovine millenarie: Thailandia e Cambogia
Il finale di “In the Mood for Love” di Wong Kar-wai è uno dei momenti più poetici ed enigmatici del cinema, una pellicola che è letteralmente una poesia per immagini.
Senza voler spoilerare troppo per chi non lo avesse mai visto, ricordo solo la scena finale, quando il protagonista Chow, si reca al tempio di Angkor Wat in Cambogia. Rivedi qui https://www.youtube.com/watch?v=ZgO_sCXrK4s
Qui, Chow sussurra un segreto a una cavità nel muro del tempio e poi la sigilla con fango e foglie.
Quest’azione, madida di significato s’ispira a un’antica tradizione che viene menzionata nel film: se qualcuno ha un segreto che non vuole rivelare, può sussurrarlo ad un albero o negli interstizi di un muro, sigillandolo per sempre, ma al tempo stesso, liberandosi dal peso di quel segreto.
Il tempio di Angkor Wat diventa quindi simbolo di questo atto di liberazione e di silenziosa rassegnazione.
Angkor Wat, con la sua imponenza e il suo legame con il tempo, rappresenta l’idea di qualcosa di eterno e inaccessibile.
Quel sussurro rimarrà custodito solo dal tempo e dal silenzio di un luogo sacro ed incredibilmente mistico.
Angkor Wat: un tuffo nella storia e nella spiritualità
La Cambogia è una nazione segnata da una storia complessa, fatta di conquiste, guerre e rinascite. Tuttavia, uno dei suoi lasciti più straordinari è il complesso di templi di Angkor, con Angkor Wat come suo gioiello più rappresentativo. Visitare Angkor Wat significa entrare in contatto con la magnificenza dell’antico Impero Khmer e percepire il tempo e la spiritualità profonda che aleggiano tra queste rovine.
La prima cosa che colpisce il viaggiatore quando si avvicina ad Angkor Wat è la sua vastità: un’immensa struttura di pietra, che si erge maestosa contrapposta al cielo. Al sorgere del sole, quando le torri del tempio si stagliano contro il cielo infuocato, si avverte un senso di meraviglia e soggezione, una terrificante magnificenza, come direbbero gli artisti romantici.
Camminare lungo i sentieri che circondano il complesso, con la luce dorata che illumina le intricate sculture e i bassorilievi, taluni inglobati da radici e liane è un’esperienza mistica. Ogni passo sembra trasportarti indietro nel tempo, verso un’epoca in cui l’uomo si avvicinarsi al divino attraverso la distribuzione armonica di pietre che evocano bellezza e narrazione.
Le pareti di Angkor Wat raccontano storie di antiche battaglie e miti religiosi. Ci si sente piccoli, insignificanti, di fronte a tanto splendore e perfezione. Eppure, allo stesso tempo, c’è una strana sensazione di pace e connessione con qualcosa di più grande. Il silenzio del luogo, rotto solo dal fruscio delle foglie e dal canto degli uccelli, invita alla riflessione, trasformando la visita in un’esperienza introspettiva.
Koh Samet: un angolo di paradiso
Dopo la profondità storica e spirituale della Cambogia, la Thailandia accoglie con i suoi paradisi, e pochi luoghi incarnano meglio questa bellezza naturale se non Koh Samet. Situata a poche ore da Bangkok, questa piccola isola è un rifugio di tranquillità, con spiagge di sabbia bianca e acque cristalline.
Arrivare a Koh Samet è come entrare in un sogno. Il mare, con le sue mille sfumature di turchese e blu, invita a immergersi e a lasciarsi cullare dalle onde. Le spiagge sono lontane dalla frenesia delle grandi città, e l’unico rumore è quello delle onde che si infrangono dolcemente sulla riva e il vento che accarezza le palme. Passeggiando lungo la spiaggia, si prova una sensazione di assoluta libertà: il mondo sembra rallentare, permettendoti di godere appieno del momento presente.
Se si unisce la Cambogia alla Thailandia, il viaggio così composto rappresenta un itinerario che unisce elementi molto eterogenei: immersione profonda nella storia, spiritualità e stupefacenti bellezze naturali. Questi due Paesi del Sud-est asiatico, pur vicini geograficamente, offrono esperienze diverse e complementari: da un lato il fascino ancestrale dei templi, dall’altro le spiagge incontaminate e la vibrante cultura thailandese. Un vero e proprio percorso di arricchimento interiore, fatto di incontri con culture antiche e paesaggi mozzafiato.
La Cambogia ti insegna l’importanza della memoria storica, della resilienza e della spiritualità. La Thailandia ti invita a rallentare, a goderti la bellezza della natura e a riconnetterti con te stesso.
Al rientro, tornando da un viaggio simile, si cristallizza una sensazione su tutte, quella di aver nutrito il cuore con qualcosa di prezioso, sentendo che l’anima ha conquistato ciò a cui sarà legata per sempre.
Se vuoi vivere quest’esperienza, affrettati, noi partiremo a novembre, chiedimi come partecipare.